I ravvedimenti dimenticati dal Fisco

I ravvedimenti dimenticati dal Fisco

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I ravvedimenti dimenticati dal Fisco

Capita spesso che il sistema del Fisco non intercetti i ravvedimenti dei tardivi versamenti fatti dai contribuenti.

L’Agenzia delle Entrate dunque emette il conseguente avviso bonario, richiedendo sanzioni, imposte e interessi, per i versamenti non letti come regolarizzati.

Inutile per il contribuente segnalare l’errore tramite il servizio telematico Civis, che suggerirà di rivolgersi direttamente all’ufficio.

Occorre perciò presentare una lettera per l’ufficio, a cui però manca il tempo di verificare le richieste di annullamento in autotutela presentate. Ciò comporta, dopo qualche anno, l’emissione della cartella di pagamento, richiedendo le somme non dovute.

Come riporta S. Morina ne Il Fisco dimentica i ravvedimenti nei controlli automatizzati, Il Sole 24 Ore – 13 Agosto 2019: <<A questo punto, il contribuente è costretto a presentare il ricorso contro la cartella, o il reclamo mediazione se il valore della lite è di ammontare non superiore a 50mila euro (articolo 17 – bis, decreto legislativo 546/92). Per valore della lite, si intende l’importo del tributo al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate; in caso di controversie relative esclusivamente alle irrogazioni di sanzioni, il valore è costituito dalla somma di queste.>>

La soluzione sembra essere proprio il reclamo mediazione. L’ ufficio infatti , essendo costretto a rispondere entro 90 giorni dalla presentazione dell’istanza, nota il ravvedimento, accoglie l’istanza del contribuente e annulla finalmente la cartella errata.

FONTE: ilsole24ore.com

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