Causa ostativa al regime forfetario: rapporto di lavoro estero
By : Studio Franco Nada -
Lavoro dipendente svolto all’estero
Con la risposta a interpello 30.5.2019 n. 173, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che l’aver intrattenuto un rapporto di lavoro dipendente all’estero, con residenza fiscale all’estero, non ostacola l’applicazione del regime forfetario rispetto ad una nuova attività avviata in Italia, anche se questa venga svolta prevalentemente nei confronti del precedente datore di lavoro estero.
Attività svolta prevalentemente per il datore di lavoro
Il regime forfetario di cui alla L. 190/2014 è precluso per l’attività (d’impresa o di lavoro autonomo) esercitata prevalentemente nei confronti di datori con i quali sono in corso o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro. La finalità della norma è di evitare l’avvio di iniziative professionali al solo scopo di beneficiare dell’aliquota agevolata del regime, trasformando l’attività di lavoro dipendente o attività a questo assimilate in attività d’impresa o di lavoro autonomo.
Lavoro dipendente all’estero
Tale causa ostativa non è ravvisabile rispetto al caso di un cittadino italiano residente all’estero, il quale:
- abbia intrattenuto, sempre all’estero, rapporti di lavoro dipendente;
- a seguito della cessazione di tale rapporto lavorativo, torni in Italia e avvii una nuova attività professionale, acquisendo la residenza fiscale in Italia, avendo come principale cliente il precedente datore di lavoro estero.
Conseguentemente, in tale situazione, soddisfatte le altre condizioni d’accesso previste dalla L. 190/2014, il soggetto potrebbe applicare il regime forfetario.